Con una lunghezza che può raggiungere, e probabilmente superare, i 7.00 metri, capace di cacciare pesci spada, delfini, altri squali e leoni marini, avventandosi sulle prede di sorpresa e spiccando balzi fuori dall'acqua a grande velocità, lo Squalo Bianco (Carcharodon carcharias) è da 11 milioni di anni il predatore per eccellenza.
Tante cose ci sarebbero da dire su questo meraviglioso pesce, tante da scriverne libri interi. Questo mese proverò a spiegarvi brevemente quanto questa creatura sia profondamente affascinante e quanto sia in pericolo di estinzione, sperando di far cadere certi falsi miti e di far accrescere la consapevolezza del suo immenso valore nell'ecosistema marino, perchè, più aumenteranno le persone capaci di apprezzare questa bellezza, più cresceranno le probabilità di sopravvivenza di questo splendido selvaggio del mare.
L’uomo è sempre stato affascinato dagli squali, soggetti fantastici di leggende e miti, protagonisti, a volte, di eventi drammatici e sanguinosi. Lo Squalo Bianco è rimasto l'ultimo grande oscuro predatore degli oceani, simbolo di tutti i nostri orrori e delle nostre paure, ma non è il mostro crudele che si avventa con ferocia su tutto quello che incontra, come è stato raffigurato dalla cinematografia e trasferito nell'immaginario collettivo, ma un animale cauto ed estremamente intelligente, che studia con attenzione le sue possibili prede e valuta attentamente i rischi che corre nello sferrare un attacco.
Lo squalo bianco è un pesce della famiglia dei Lamnidi, unico rappresentante vivente del genere Carcharodon è il più grande pesce predatore del pianeta.
Il nome squalo bianco non fa propriamente riferimento al suo colore principale, che è scuro, ma solo alla sua parte inferiore bianca, anche se questa caratteristica è comune alla maggioranza degli squali e a moltissimi pesci ossei.
Lo Squalo Bianco presenta un corpo massiccio, affusolato con il muso grande e conico; cinque paia di fessure branchiali; bocca ampia e arcuata, munita di denti molto grandi, i superiori sono triangolari, diritti e seghettati, gli inferiori sono simili, ma leggermente più stretti e slanciati. Narici collocate sul muso in posizione latero-ventrale. A volte sono presenti spiracoli minuscoli, posti poco al di sopra dell'occhio. Prima pinna dorsale molto grande, seconda pinna dorsale piccola. Pinna anale di dimensioni simili alla seconda dorsale. Pinna caudale simmetrica, con il lobo inferiore grande quasi quanto quello superiore, al contrario di quella della maggior parte degli altri squali che generalmente è asimmetrica. Pinne pettorali lunghe, ampie e falcate. Pinne ventrali piccole. Presentano colorazione superiormente grigio scuro, grigio-bruno o talvolta plumbeo con riflessi blu o metallici, inferiormente bianco. La pelle, estremamente liscia al tatto, è rivestita da scaglie placoidi, di forma tricarenata e appiattita con la funzione di migliorare enormemente l'efficacia idrodinamica. I maschi sono facilmente distinguibili per la presenza degli pterigopodi, organi copulatori, che si dipartono dal lato interno della base delle pinne pelviche.
Come tutti gli squali anche lo Squalo Bianco è un condroitto, cioè presenta uno scheletro cartilagineo, al contrario degli osteitti che invece hanno uno scheletro osseo; il tessuto cartilagineo è più leggero e flessibile rispetto al tessuto osseo, ecco perchè il loro corpo può piegarsi agevolmente. Da studi sull'accrescimento delle vertebre, si presume che lo Squalo Bianco possa vivere sino a circa 40 anni.
Lo Squalo Bianco riesce a percepire le impercettibili tracce odorose rilasciate da animali feriti o morti ad enorme distanza, risalendole sino a giungere alla fonte di emissione e quindi alle potenziali prede. Vi è la presenza della linea laterale che li rende sensibile ai più piccoli cambi di pressione e permette di avvertire le vibrazioni e i cambi di pressione provocati dai corpi in movimento. L'orecchio interno degli squali consente di udire i rumori e le vibrazioni sino a oltre 100 metri di distanza, contribuendo a guidarli verso le prede. Sono dotati di una vista molto acuta, in grado di distinguere molto bene i colori ed i contrasti, non presentano palpebre ma una membrana nittitante che copre e protegge il globo oculare. Dalle informazioni trasmesse dai recettori del gusto posti nella cavità orale, lo squalo è in grado di valutare la commestibilità dell'oggetto assaggiato. L' Ampolla di Lorenzini è l'organo di elettroricezione caratteristico degli squali, consente di captate i debolissimi campi elettrici emessi dal sistema nervoso delle prede, utilizzato a brevissima distanza negli attacchi, è fondamentale per guidare lo squalo sulla preda, nell'istante in cui è temporaneamente impossibilitato a vedere. Viene anche utilizzato per orientarsi sfruttando il campo magnetico terrestre.
È un pesce viviparo aplacentato, cioè le uova si schiudono dentro il corpo materno, il parto avviene tra la primavera e la tarda estate. I maschi raggiungono la maturità sessuale intorno ai 9-10 anni e le femmine intorno ai 14-16 anni. Il periodo di gestazione presunto è di circa 13 mesi. Ad ogni parto si possono avere dai 2 ai 14, forse fino a 16-18, piccoli con una lunghezza alla nascita: tra i 120 e i 150 centimetri.
Uno dei segreti dello Squalo Bianco, comune anche agli altri componenti dell'Ordine Lamniformes, è un meccanismo di conservazione del calore, che gli consente di avere più energia a disposizione e quindi maggior potenza. Mentre quasi tutti gli squali sono pesci a sangue freddo, ossia eterotermi, i Lamniformes presentano endotermia regionale.
Il sistema è composto da una fascia di muscoli rossi particolarmente sviluppati situati nella parte profonda del corpo, in prossimità della colonna vertebrale, anziché in posizione superficiale come nella maggioranza degli altri squali, strettamente connessi al sistema circolatorio tramite una estesa rete di capillari, detta rete mirabile, che ha la funzione di scambiatore di calore, pertanto durante il nuoto i muscoli rossi utilizzati per il movimento continuo riscaldano il sangue.
La circolazione sanguigna particolare, detta circolazione controcorrente, permette al sangue venoso di ricevere calore prima di ritornare al cuore, in modo da mantenere la muscolatura interna ed il cervello progressivamente più caldi.
L'elevato numero di vasi sanguigni è a sua volta correlato alle dimensioni del cuore, più grosso rispetto gli altri squali, e pertanto capace di garantire un maggiore approvvigionamento di ossigeno ai muscoli rossi, proprio per questo più efficienti e in grado di produrre calore.
Questo consente allo Squalo Bianco di avere una temperatura corporea mediamente di 4 - 5 °C superiore a quella dell'acqua circostante e sino a 13 - 14 °C a livello dello stomaco. Quest'ultima condizione è fondamentale per poter digerire, e quindi assimilare rapidamente prede altamente energetiche, quando esse sono disponibili in abbondanza.
La superiore energia generata dal calore rende possibile sprigionare una maggior potenza muscolare per mantenere un nuoto sostenuto più a lungo e con una velocità media di crociera più elevata, effettuare rapidissimi scatti ad alta velocità, sino ad arrivare a compiere prodigiosi salti fuori dall'acqua.
Lo Squalo Bianco ha una dieta molto varia, che muta in funzione delle prede disponibili in una determinata area e all'età degli esemplari, nella fase giovanile la dieta privilegia pesci ossei, piccoli squali e razze, nella fase adulta invece si nutrono di squali, razze, pesci ossei, otarie, leoni di mare, delfini, grasso di balena (prelevato dalle carcasse), calamari, uccelli marini, tartarughe, granchi, gasteropodi. Fortunatamente l'uomo non fa parte della dieta usuale dello Squalo Bianco, e gli attacchi compiuti nei nostri confronti sono solo da considerarsi come accidentali, frutto di errori di valutazione o del caso. Anche l’atteggiamento di questo predatore nei confronti degli esseri umani immersi senza protezione, in condizioni normali, è raramente aggressivo e per lo più di curiosità.
La sua presenza è nota in tutto il Mar Mediterraneo, nell'Oceano Atlantico, dalle coste francesi sino al largo del Sudafrica e dalla Florida al golfo del Messico, alle Isole Bahamas, al largo di Cuba e lungo le coste del Brasile e dell'Argentina; è presente nell'Oceano Indiano, in Mar Rosso, al largo delle coste australiane, da nord a sud dalla Siberia, in Nuova Zelanda, Isole Hawaii, lungo le coste dell'Alaska sino al Golfo della California e lungo le coste di Panama e del Cile.
Per lungo tempo considerati erroneamente animali poco intelligenti e primitivi, gli squali hanno mostrato, al contrario, comportamenti complessi ed assai interessanti, molto simili a quelli ostentati da numerosi vertebrati ritenuti superiori. In base alle prede cacciate, gli squali bianchi hanno evoluto diverse tattiche predatorie, sia diurne che notturne, impiegate in base ai fattori ambientali e alle condizioni naturali o meteo marine del luogo o del momento. E' ormai noto che questi squali apprendano dalle esperienze passate e adeguino le loro strategie al mutare delle tattiche difensive delle prede e ai diversi contesti ambientali. Gli assalti vengono compiuti preferibilmente nella zona addominale o in prossimità del peduncolo caudale, causando devastanti ferite e gravi mutilazioni. Questa tecnica è ottimale per cogliere di sorpresa pesci veloci, come ad esempio i tonni o i pesci spada, che vengono feriti gravemente e praticamente immobilizzati al primo assalto, per poi essere lasciati morire dissanguati. La medesima strategia di assalto dal basso o da dietro verso la regione caudale, è fondamentale per evitare di essere individuati dal sonar naturale dei cetacei, collocato nella zona frontale della scatola cranica.
Un comportamento simile, ma dal messaggio più intenso, parrebbe essere il "pattern breach" nel quale lo squalo balza con due terzi del suo corpo fuori dall'acqua per atterrare orizzontale con fragorosi spruzzi. Più semplicemente, questo stesso comportamento, potrebbe anche essere usato per contribuire a rimuovere i parassiti dal corpo o attirare un partner durante il corteggiamento, ma può altresì essere il risultato di un fallito assalto verticale verso una preda.
Numerose organizzazioni di ecoturismo si sono sviluppate attorno al mondo nei principali luoghi frequentati da questo predatore: al largo dell’Australia meridionale, del Sudafrica e della California.
Ciò ha contribuito a portare una miglior conoscenza tra il grande pubblico dei problemi legati alla sopravvivenza degli squali, contribuendo alla sensibilizzazione verso la necessità di una protezione efficace a livello mondiale.
Per contro, attualmente, vi è molto conflitto tra gli operatori turistici, che sostengono il diritto di poter portare gli appassionati ad osservare gli squali nel loro ambiente naturale, ed i ricercatori, che ritengono che le attività di turismo interferiscono con le loro ricerche.
Lo sterminio perpetrato dall'uomo per i più diversi motivi ha ormai drammaticamente decimato le popolazioni di squali rendendone sempre più difficile la ripresa.
Purtroppo oggi lo squalo bianco è una specie protetta localmente solo in alcuni paesi, è incluso nell'appendice 2 del Protocollo sulle aree specialmente protette e sulla biodiversità della convenzione di Barcellona del 1996 e dal 1999 ed è formalmente protetto nelle acque dell'Italia e di Malta, unici Stati che hanno ratificato le decisioni della convenzione di Barcellona.
Infine, nell'agosto 2005, lo Squalo Bianco è stato finalmente incluso nell'APPENDICE II ALLEGATO B della lista CITES (Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora - Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie in Pericolo di fauna e flora selvaggia).
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